C’è un detto tra alcuni missiologi, evangelisti e persone di tipo apostolico che suona più o meno così:

Se non fai Atti 1:8, potresti ritrovarti con Atti 8:1.

Cosa significa?

In Atti 1:8, poco prima di ascendere al cielo, Gesù aveva detto ai suoi discepoli che avrebbero ricevuto potenza quando lo Spirito Santo sarebbe venuto su di loro, e allora sarebbero stati suoi testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea, in Samaria e fino agli estremi confini della terra.

E quindi, cosa è successo in realtà?

Gesù ascende al cielo, lo Spirito Santo arriva, Pietro predica, 3000 persone vengono battezzate e vediamo un inizio straordinario della chiesa a Gerusalemme.

Eppure, almeno per un certo periodo di tempo, sembra che la chiesa non sia andata oltre. Non vediamo che il popolo della chiesa sia andato lontano, né che sia stato mandato molto lontano mentre iniziava a diventare il popolo di Dio che Gesù aveva detto che sarebbe stato. A seconda della cronologia che si adotta, gli eventi da Atti 1 ad Atti 8 potrebbero essere avvenuti in un periodo che va da un solo anno fino a tre o quattro anni. È difficile dirlo con certezza, ma il punto principale è che Gesù non intendeva, né aveva detto ai discepoli di andare a Gerusallemme per restarci. No, invece, aveva detto loro di restare lì fino a quando avrebbero ricevuto lo Spirito Santo, e poi sarebbero stati suoi testimoni fino ai confini della terra.

Quando la persecuzione colpisce i discepoli, dobbiamo osservare cosa è accaduto come risultato. Qual è stata la conseguenza dell’uccisione di Stefano e della persecuzione scoppiata a Gerusalemme?

E Saulo approvava la sua uccisione. Vi fu in quel tempo una grande persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme. Tutti furono dispersi per le regioni della Giudea e della Samaria, salvo gli apostoli. Uomini pii seppellirono Stefano e fecero gran cordoglio per lui. Saulo intanto devastava la chiesa, entrando di casa in casa; e, trascinando via uomini e donne, li metteva in prigione.

Allora quelli che erano dispersi se ne andarono di luogo in luogo, portando il lieto messaggio della Parola.

Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo.

Atti 8:1-5

Vediamo che ci fu grande dolore e lutto per la morte e la sepoltura di Stefano, ma la sua morte fu solo l’inizio. Saulo iniziò ad andare di casa in casa, imprigionando i credenti. Stava cercando di distruggere la chiesa.

Così, per evitare di essere arrestati, i credenti furono dispersi e costretti a lasciare Gerusalemme. Non furono necessariamente inviati dalla chiesa, ma furono mandati via. Furono spinti via dalla forza della persecuzione. E come usò Dio questa persecuzione?

Quelli che erano stati dispersi iniziarono a predicare la Parola ovunque.

Ciò che Gesù aveva detto ai discepoli che voleva che facessero iniziò ad accadere. Anche se non avvenne in circostanze piacevoli, e anche se non avvenne nel modo in cui la chiesa l’aveva pianificato, il popolo della chiesa fu disperso, fu mandato, e così la Parola di Dio fu proclamata ovunque.

Possiamo vedere anche con Filippo, che era uno dei dodici discepoli, che Cristo fu predicato in Samaria, proprio come Gesù aveva detto ai suoi discepoli di fare. Non erano più solo i “puri” ebrei a udire la Parola di Dio e a seguire Cristo. Ora erano anche i samaritani, gli odiati “mezzi-sangue”, come si diceva, che si erano mescolati con gli assiri a causa del processo di colonizzazione dell’Impero assiro secoli prima. E Dio sta mostrando che la buona notizia di Cristo è anche per loro: ascoltano il Vangelo, credono in Gesù come Messia e ricevono perfino lo Spirito Santo. Meraviglioso!

Dio sta usando queste circostanze terribili per la sua gloria. Sta usando la persecuzione dei credenti per diffondere la sua Parola ovunque. Dio, fin dall’inizio, ha detto che la sua immagine avrebbe dovuto riempire la terra. Poi Gesù disse ai discepoli di fare discepoli di tutte le nazioni e disse loro che sarebbero stati suoi testimoni fino agli estremi confini della terra.

Dio non ha mai voluto che il suo popolo restasse fermo in un solo luogo. Il suo piano non è localizzato. Il suo piano è che il suo popolo realizzi e metta in atto un piano per riempire la terra, raggiungendo tutte le persone, ovunque. Nessun luogo deve essere escluso.

Ma nella misura in cui non lo facciamo, Dio userà qualsiasi altro mezzo a sua disposizione… e ciò che vediamo in Atti 8 è che Dio può, e vuole, persino usare il male della persecuzione per i suoi scopi. Anche in mezzo alla violenza, Dio trasformerà la situazione per la sua gloria.

Dovremmo imparare una lezione da ciò che la prima chiesa di Gerusalemme ha vissuto! Dovremmo unirci a Dio nel suo piano. Egli non intende che restiamo in un solo luogo, ma che ci uniamo a lui in ciò che sta facendo: diffondere la sua immagine sulla terra, facendo discepoli di tutte le nazioni, mentre andiamo avanti e diventiamo parte del compimento del suo piano.

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