Il passo che Pietro fece attraversando la soglia di Cornelio per entrare nella sua casa fu un grande passo. Pietro aveva già fatto progressi significativi nella sua maturità in Cristo, ma questo fu uno dei più importanti. Dal punto di vista fisico, Pietro entrò semplicemente nella casa di un pagano, un luogo che i Giudei avrebbero considerato “impuro”. Dal punto di vista spirituale, però, Pietro fece un passo che dimostrava la sua comprensione e accettazione di Cristo come superiore a tutte le tradizioni e ai pregiudizi giudaici contro i Gentili.

Il passo biblico racconta la conversione di Cornelio e della sua famiglia, e lo è davvero. Questa casa piena di persone sta per ricevere lo Spirito Santo, la prima volta che Pietro assisterà a questo evento tra i Gentili. Ma forse, in un modo ancora più grande, questo passo mostra la conversione di Pietro stesso: il suo abbandono definitivo delle vecchie mentalità umane che lo avevano legato, per adottare la via di Dio entrando nella casa di Cornelio.

Mentre parlava con lui, Pietro entrò e trovò una grande folla riunita. Disse loro:

Conversando con lui, entrò e, trovate molte persone lì riunite, disse loro: «Voi sapete come non sia lecito a un Giudeo avere relazioni con uno straniero o entrare in casa sua; ma Dio mi ha mostrato che nessun uomo deve essere ritenuto impuro o contaminato.

Atti 10:27-28

Quante persone consideriamo “impure”? Probabilmente molte. Forse quelli che non sono letteralmente puliti, magari sporchi e con un cattivo odore. Oppure quelli che provengono da culture molto diverse dalla nostra. Per noi, il loro cibo, il modo in cui tengono la loro casa o gestiscono la loro società può risultare ripugnante. Potremmo persino considerarli la definizione stessa di “impuro”.

Potrebbero esserci molte persone di questo tipo e, anche se affermiamo in pubblico che dovremmo essere pronti ad andare da loro, spesso restiamo solo pronti senza mai agire. Alla fine, c’è una differenza tra le nostre parole pubbliche e la nostra pratica reale.

Nel caso di Pietro, aveva bisogno di essere istruito, e per fortuna Gesù lo fece.

Anche noi siamo stati istruiti. Attraverso l’esempio di Pietro e di molti altri, possiamo vedere chiaramente qual è il desiderio di Dio. Egli vuole che tutti lo conoscano. Senza pregiudizi. Senza giudizi umani preconcetti. Egli vuole che andiamo dagli altri per raccontare loro di Lui, affinché possano essere riconciliati con Lui tramite Gesù.

Ma, come Pietro, possiamo essere parte del problema o parte della soluzione. Pietro avrebbe potuto scegliere di ignorare la visione che Gesù gli aveva dato. Avrebbe potuto ignorare gli uomini che vennero a prenderlo per portarlo alla casa di Cornelio. Avrebbe potuto fermarsi prima di varcare la soglia di quella casa. Avrebbe potuto essere l’ostacolo che impediva al Vangelo di andare avanti. Invece, divenne il tramite attraverso cui il Vangelo giunse a Cornelio e alla sua famiglia. Essi ricevettero lo Spirito Santo e furono battezzati.

Quel giorno Pietro imparò una grande lezione e poi andò a insegnarla agli altri: Dio aveva dato lo Spirito Santo ai Gentili così come ai Giudei. Ma Pietro imparò quella lezione solo perché fu disposto a rischiare e a varcare la soglia della casa di Cornelio.

E noi? Impareremo la stessa lezione, andando oltre ciò che dal nostro punto di vista sembra impuro? Saremo un ostacolo per il Vangelo o permetteremo a Dio di usarci per portare avanti la storia più grande mai raccontata e la notizia più bella mai udita? Se vogliamo che Dio ci usi, probabilmente dovremo varcare la soglia, correre un rischio e permettergli di operare proprio in mezzo a ciò che, ai nostri occhi, sembra impuro.

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