Cristo è il capo della Chiesa. E noi siamo ciascuno membra del suo corpo.
Prima di tutto, è importante chiarire chi è chi e la natura del rapporto tra Cristo e la sua Chiesa. Non sempre comprendiamo o pratichiamo bene questo rapporto.
Sostengo, infatti, che recentemente ci sia stata confusione su questo punto all’interno della Chiesa cattolica. Abbiamo assistito, naturalmente, alla morte e alla selezione di un nuovo Papa, che è considerato il capo della Chiesa cattolica. Invece di Cristo come capo, abbiamo una persona che ricopre il ruolo di capo, che in breve prende il posto di Cristo come capo della Chiesa.
E anche se punto il dito contro la Chiesa cattolica, credo sia giusto dire che frequentemente, sia in ambito protestante che in varie chiese evangeliche, vediamo fare la stessa cosa. Anche se non direbbero mai di essere il capo della Chiesa, vediamo l’assunzione di un ruolo di guida assoluta, una persona attraverso cui passano tutte le decisioni finali, un esecutivo degli esecutivi, per così dire.
Paolo dedica molto tempo nel capitolo 4 della sua lettera agli Efesini per sottolineare questi punti: Cristo è il capo e noi siamo ciascuno membri del suo corpo. Le membra del corpo lavorano insieme per edificarsi a vicenda. Sì, ogni membro ha una sua funzione. Deve farlo affinché il corpo possa funzionare correttamente. Tuttavia, queste membra del corpo tengono anche conto delle altre parti del corpo. Ogni parte, mentre lavora, lo fa per il bene del resto del corpo, stimolando le altre a compiere buone opere per glorificare Cristo.
Paolo dice che, sebbene siamo un solo corpo, non siamo necessariamente tutti uguali. Cristo ha dato doni a ciascuno dei membri del corpo. In questo capitolo, elenca cinque doni diversi che sono stati dati da Cristo a noi che facciamo parte del suo corpo, la Chiesa universale, qui sulla terra:
È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo;
Efesini 4:11-13
I cinque sono: apostoli, profeti, evangelisti, pastori e dottori (insegnanti).
E ognuno di questi cinque ha uno scopo. Lo scopo di questi cinque doni è quello di equipaggiare il popolo, il resto del corpo, per le opere di servizio. Cristo dona questi doni alla Chiesa affinché essa venga edificata. Non affinché ciascuno di noi usi i propri doni in modo individuale per essere glorificato personalmente, ma affinché il corpo venga edificato.
Ma perché edificare il corpo? Il capo del corpo si preoccupa della salute e della crescita del corpo. Il capo del corpo desidera che il corpo raggiunga la piena maturità. Cristo non vuole che rimaniamo bambini. Piuttosto, vuole che diventiamo maturi.
Come possono questi doni portarci alla maturità? Riflettiamo un momento sui doni stessi:
Gli apostoli sono coloro che vedono dove il regno di Dio non è ancora arrivato e guidano e organizzano il resto di noi per raggiungere coloro che ancora non conoscono Cristo. Questo porta il corpo a una maggiore maturità, insegnandoci a vedere chi ci circonda e ha bisogno di conoscere Cristo, e a fare ciò che è necessario per raggiungerli.
I profeti ci chiamano a una maggiore chiarezza e verità in allineamento con la parola di Dio. Ci aiutano a riconoscere quando siamo fuori strada e stiamo deviando dalla chiamata di Cristo sulle nostre vite. Ci richiamano alla via di Dio e ci mantengono sulla direzione che Cristo ci ha indicato, invitandoci al ravvedimento e alla verità su chi Dio ci ha creati per essere.
Gli evangelisti ci insegnano e ci guidano nell’annunciare il Vangelo agli altri. Dobbiamo sapere come condividere il Vangelo, quando farlo, e qual è il modo migliore a seconda della diversità delle persone intorno a noi. Gli evangelisti ci edificano mostrando e guidando gli altri a fare lo stesso.
I pastori, o come talvolta tradotto, i pastori di gregge, si prendono cura del gregge. Gesù ha detto di essere il Buon Pastore, ma ha anche posto pastori in mezzo a noi. Si prendono cura del popolo di Dio e ci insegnano a fare lo stesso con coloro che ci sono vicini.
Gli insegnanti ci portano più in profondità nella parola di Dio, aiutandoci a comprenderne il significato e ad applicarla alle nostre vite. Ci aiutano a vedere cosa ci dice la parola e ci insegnano anche a insegnarla agli altri. Possono moltiplicare il loro dono insegnando ad altri il significato di determinate sezioni della Scrittura, e anche insegnando ad altri a insegnare.
In questi modi, possiamo vedere che il corpo di Cristo sarà edificato. Continuerà a crescere fino a raggiungere la maturità, arrivando alla piena misura di Cristo, glorificandolo attraverso l’uso dei doni che lui stesso ha provveduto al suo corpo per condurlo alla piena maturità.