Gesù proclamò il vangelo del regno di Dio e disse che sarebbe stato proclamato in tutte le nazioni, e poi sarebbe venuta la fine.

Paolo parlò di un vangelo che offriva il perdono dei peccati mediante la fede nella sua morte e risurrezione.

Sono due vangeli? Due piani diversi?

Ovviamente no, ma prendiamoci un momento per capire come in realtà lavorino insieme.

Innanzitutto, partiamo dalla realtà spirituale che ci circonda. Gesù parlò di due regni: il regno di Dio e il regno delle tenebre.

E questi regni, naturalmente, sono in netto contrasto l’uno con l’altro a causa dei re che li governano. Gesù è il re nel regno di Dio. Satana è il re nel regno delle tenebre.

Quando Gesù venne sulla terra per offrire sé stesso come sacrificio per i nostri peccati, cosa stava facendo? Cosa cambiò nel momento in cui lo fece?

Gesù stava offrendo il suo sangue come pagamento per i peccati commessi da ciascuno di noi. Era una sorta di riscatto, una redenzione, per permetterci di lasciare il regno delle tenebre e accedere al regno di Dio.

Così, quando mettiamo la nostra fede nel sacrificio di Cristo, ci stiamo spostando da un regno all’altro, grazie al sangue di Cristo. Grazie al prezzo che ha pagato per noi.

Come Paolo ricordò alla chiesa di Efeso, Cristo ci ha permesso di passare dal regno delle tenebre al regno della luce (il regno di Dio):

…perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce.

Efesini 5:8

Paolo proclamava un vangelo di Cristo che offriva il perdono dei peccati, ma non stava proclamando un vangelo diverso. No, stava semplicemente parlando del prezzo che Cristo ha pagato per ciascuno di noi con il suo sangue.

Gesù, invece, parlava del fatto che lui stesso è il re. È colui che regna sul regno di Dio. Sta regnando oggi, e continuerà a regnare per sempre, mentre il regno delle tenebre sarà un giorno definitivamente distrutto.

Quindi Paolo sta in realtà spiegando agli Efesini che sì, esiste la luce ed esistono le tenebre, ma si riferisce agli stessi regni di cui parlava Gesù. Sta incoraggiando gli Efesini a vivere per il re. Non basta semplicemente essere salvati dal regno delle tenebre. Dobbiamo invece donarci e vivere per il re nella luce.

Questa deve essere la nostra risposta al prezioso dono di Cristo. Egli ha dato il suo sangue per riscattarci dal regno delle tenebre e portarci nel regno di Dio. Noi gli offriamo la nostra gratitudine, il nostro amore, tutta la nostra vita.

Amo come gli anziani, le creature celesti e tutte le persone salvate da ogni tribù, lingua e nazione cantino questa realtà in cielo, come riportato in Apocalisse 5:

Quando ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».

Apocalisse 5:8-10

Tutti cantano il fatto che l’Agnello, Cristo stesso, ha acquistato persone da ogni parte del mondo per farne un regno, il suo regno, il regno di Dio. Quelle persone saranno sacerdoti e serviranno il Signore in quel regno. Stanno, in effetti, cantando ciò che Cristo ha fatto per ciascuno di noi che crediamo!

Questo è il regno in cui viviamo anche oggi. Sì, facciamo parte anche dei nostri regni terreni, delle nazioni in cui viviamo. Tuttavia, c’è una realtà più vera e più grande in cui viviamo già adesso… e nella quale vivremo per sempre. Gesù ci ha acquistati per farci uscire dal regno delle tenebre e farci entrare nel regno della luce. Viviamo completamente e interamente per lui, in questa realtà più grande, a partire da oggi.

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