Pensiamo normalmente alle storie di Ismaele e Isacco e alla lotta che ne scaturì a causa della disobbedienza di Abramo e Sara. Credo che sia una lotta che continua ancora oggi ed è all’origine dei problemi che vediamo in Medio Oriente.

Ma al di là di Ismaele e Isacco, Matteo si riferisce anche a Gesù come figlio di Abramo.

Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo.

Matteo 1:1

Perché mai?

Matteo fa risalire la discendenza di Gesù fino ad Abramo perché la venuta di Gesù portò a compimento le promesse che Dio aveva fatto ad Abramo. Ecco cosa disse Dio ad Abramo, già in Genesi 12:

Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra.

Genesi 12:3

E successivamente, in Genesi 15, Dio disse questo ad Abramo:

«Guarda il cielo e conta le stelle, se le puoi contare». E soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza».

Genesi 15:5

Il problema, almeno in quel momento, era che Abramo non aveva figli. Era, di fatto, preoccupato di dover lasciare tutta la sua eredità a uno dei suoi servi. Ma Dio lo rassicurò che, nonostante la sua vecchiaia, avrebbe avuto figli, e la sua discendenza sarebbe stata numerosa come le stelle del cielo.

Alla fine, Abramo ebbe ancora altri figli, anche dopo Ismaele e Isacco, ma neppure con tutti questi i suoi discendenti potevano essere paragonati alle stelle del cielo. No, quel compimento sarebbe arrivato tramite i suoi nipoti, e i nipoti dei suoi nipoti, e così via.

Così Gesù è chiamato figlio di Abramo per mostrare la discendenza e il legame che aveva con Abramo come suo discendente.

Eppure mi chiedo se, anche dopo tutte queste generazioni e discendenti, sarebbero stati abbastanza da poter essere considerati come le stelle nel cielo. Certamente sarebbero stati molti, moltissimi, ma come le stelle? È un numero immenso.

Inoltre, resta ancora la prima promessa che Dio fece ad Abramo: come avrebbero tutte le nazioni della terra potuto essere benedette attraverso di lui?

In Gesù, questa promessa si realizza e si compie. Ecco come:

Matteo colloca Gesù nella discendenza diretta di Abramo, ma Gesù adempie la promessa anche in un altro modo. In Genesi 15 vediamo che Dio promette ad Abramo una discendenza numerosa come le stelle, e Abramo credette a Dio. Credette a ciò che Dio gli disse, e per questo Dio lo «accreditò» di giustizia.

Egli credette al SIGNORE, che gli contò questo come giustizia.

Genesi 15:6

La maggior parte delle persone direbbe che bisogna essere una brava persona, rendersi giusti davanti a Dio, e allora Egli ci accetterà. Ma nel caso di Abramo, egli fu considerato giusto davanti a Dio perché credette a ciò che Dio gli disse.

Tutto qui. Credette, e così fu dichiarato giusto.

Quando Gesù venne, insegnò alle persone che dovevano credere che lui era – ed è ancora! – chi diceva di essere. E quando credevano, egli li rendeva giusti. Perdonava i loro peccati. Li mandava via dicendo loro di non peccare più, ma prima, in base alla loro fede, proprio come Dio fece con Abramo, Gesù faceva lo stesso con coloro che credevano. Gesù era figlio di Abramo in senso genealogico, ma era anche Figlio di Dio, in uno dei tanti sensi, poiché rendeva giusti coloro che credevano in lui.

Ancora oggi, Gesù ci rende giusti davanti a Dio in base alla nostra fede in lui. Gesù continua a compiere le promesse che Dio fece ad Abramo, diventando una benedizione per tutte le nazioni. Chiunque riponga la propria fede in Cristo, credendo che Gesù ha preso su di sé la punizione per i propri peccati, sarà reso giusto. La benedizione di Abramo è diventata una benedizione per tutte le nazioni grazie a Gesù. E questa benedizione è arrivata a tutte le nazioni perché, come Abramo, possiamo essere resi giusti attraverso la fede.

In questi modi, Gesù è figlio di Abramo e noi, come credenti in Cristo, diventiamo discendenti di Abramo per fede, una delle stelle del cielo.

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