Giugno 11, 2025 Band

Il Signore diede dunque a Israele tutto il paese che aveva giurato

Gli Israeliti avevano percorso un lungo cammino… Dio, attraverso Mosè, aveva guidato il popolo d’Israele fuori dall’Egitto, dove erano stati al servizio degli Egiziani, costruendo il futuro dell’Egitto sotto l’oppressione della schiavitù.

Poi, a causa della loro paura e disobbedienza, vagarono nel deserto per più di quarant’anni. Un’intera generazione morì nel deserto, incapace di entrare nella terra promessa, la terra di Canaan, perché Dio non lo permise.

Tuttavia, Giosuè rimase fedele al Signore e Dio lo scelse per guidare gli Israeliti nella terra promessa, dove avrebbero conquistato molte regioni di Canaan, scacciando i Cananei che vi abitavano.

Era giunto infine il tempo per gli Israeliti di riposare. Dio li aveva condotti nella terra che aveva promesso loro fin dai tempi di Abramo, e ora potevano riposare da tutte le lotte e le battaglie che avevano affrontato per secoli. Avrebbero vissuto come il popolo di Dio. Sarebbero stati la nazione che rappresentava Dio sulla terra. Sarebbero stati il popolo attraverso il quale il Signore avrebbe compiuto la sua opera per farsi conoscere e rappresentarsi in tutto il mondo.

Il SIGNORE diede dunque a Israele tutto il paese che aveva giurato ai padri di dar loro, e i figli d’Israele ne presero possesso, e vi si stanziarono. E il SIGNORE diede loro pace da ogni parte, come aveva giurato ai loro padri; nessuno di tutti i loro nemici potè resistere davanti a loro; il SIGNORE diede loro nelle mani tutti quei nemici. Di tutte le buone parole che il SIGNORE aveva dette alla casa d’Israele non una cadde a terra: tutte si compirono.

Giosuè 21:43-45

L’autore della lettera agli Ebrei fa riferimento a questo momento storico. Egli afferma che c’era ancora un riposo futuro. Dice che Dio parlò di un altro giorno, un giorno che avrebbe portato un vero riposo al suo popolo, un “riposo sabbatico” in cui il popolo di Dio avrebbe riposato in Lui, avrebbe trovato riposo in Dio.

Infatti, se Giosuè avesse dato loro il riposo, Dio non parlerebbe ancora di un altro giorno. Rimane dunque un riposo sabatico per il popolo di Dio; infatti chi entra nel riposo di Dio si riposa anche lui dalle proprie opere, come Dio si riposò dalle sue.

Sforziamoci dunque di entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza.

Ebrei 4:8-11

Qui si parla della giustizia che abbiamo ricevuto da Dio. L’abbiamo ricevuta non perché siamo diventati persone buone, non perché abbiamo compiuto molte attività religiose, né perché abbiamo obbedito a tutte le regole.

No, l’unica ragione per cui siamo stati considerati giusti è Cristo. Attraverso la morte di Gesù sulla croce e la sua risurrezione, che ha sconfitto la morte, e attraverso la nostra fede riposta in lui, egli ci permette di entrare nel suo riposo. Non dobbiamo più cercare di purificarci per essere considerati giusti. Non dobbiamo più essere “abbastanza buoni” per conoscere Dio.

No, attraverso la nostra fede in Cristo, possiamo essere conosciuti da Dio ed Egli può conoscere noi. E conoscendolo, entriamo nel suo riposo. Possiamo riposare perché nulla ha più valore della nostra relazione con Lui. Se io sono in Dio, posso essere audace e coraggioso e compiere tutto ciò che Egli mi ha chiamato a fare. Posso essere la persona che Lui mi ha chiamato a essere. Posso trovarmi nella sua volontà, rimanendo obbediente, amando e glorificando Cristo.

Questo è il vero riposo, perché ho conosciuto davvero la relazione che ho con Dio. Questa è la vera rappresentazione della terra promessa: la possibilità di entrare in una giusta relazione con Dio tramite Cristo. Egli mi dona il mio posto e mi dà la mia identità. Tutto si trova in Lui, perché è veramente Colui che provvede. Noi, invece, dobbiamo essere trovati in Lui, nella terra promessa della nostra relazione con Lui, e in questo modo – e solo in questo modo – troveremo riposo.

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