Dio respinse Saul perché non voleva guidare il popolo con un cuore obbediente verso Dio. Saul sembrava desiderare i vantaggi della presenza di Dio, della benedizione di Dio e della potenza di Dio, ma non sembrava voler conoscere Dio stesso. In altre parole, Saul appariva come un re devoto, ma in realtà era lontano da Dio: non ubbidiva a Dio, ma desiderava solo l’apparenza dell’ubbidienza, e per questo Dio lo respinse.
Davide, invece, era il più giovane degli otto figli di un uomo di nome Iesse. Era, di fatto, solo un pastore. Era piccolo rispetto ai suoi fratelli e, in confronto a loro, di certo non sembrava un re. Ma amava Dio, e questo era il tipo di re che Dio voleva per Israele, ed era il tipo di re di cui Israele aveva bisogno.
Quando Samuele andò ad ungere il nuovo re, vide il primo figlio di Iesse, di nome Eliab, e pensò che sicuramente fosse lui il prescelto da Dio. Era alto. Era bello. Sembrava uno che poteva essere un re.
Ma Dio fu chiaro con Samuele. Eliab non era colui che Dio aveva scelto. E ce ne furono altri sei dopo di lui, ma non era nessuno di loro. No, invece, era un uomo che neppure era lì presente. Samuele guardò tutti i figli, ma Dio non scelse nessuno di loro. Così aspettarono che Davide tornasse dai campi, dove stava pascolando il gregge, e quando tornò, Dio parlò chiaramente a Samuele: era lui il prescelto. Dio lo scelse perché vide il cuore di Davide:>
Mentre entravano, egli pensò, vedendo Eliab: «Certo l’unto del Signore è qui davanti a lui». Ma il Signore disse a Samuele: «Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l’ho scartato; infatti il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore».
1 Samuele 16:6-7
Sarebbe meraviglioso se anche noi potessimo vedere il cuore delle persone. Sarebbe fantastico avere la capacità di discernere chi sono davvero e chi diventeranno, basandoci sulla purezza del loro cuore.
Questa è una sfida che la nostra squadra si trova spesso ad affrontare. Cerchiamo persone che vogliano fare discepoli per Cristo. Cerchiamo coloro che desiderano veramente seguire Gesù e guidare o aiutare altri a fare lo stesso. Ma spesso questa si rivela essere una sfida significativa. Come possiamo vedere il cuore di una persona per sapere se è davvero la persona giusta in cui investire noi stessi, il nostro tempo e le nostre risorse limitate?
Non abbiamo la capacità di vedere realmente il cuore di una persona come fa Dio. Non possiamo guardare dentro una persona per vedere chi è davvero. Tuttavia, gli insegnamenti di Gesù restano veri ancora oggi, e ce ne sono un paio che cerchiamo di applicare in particolare a queste domande. Ecco il primo:
Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti.
Giovanni 14:15
Gesù disse ai suoi discepoli che se lo amavano, dovevano osservare i suoi comandamenti. Come possiamo mostrare a Gesù che lo amiamo? Ubbidendo a lui. Facendo ciò che dice. Questo è, secondo Gesù, il modo in cui possiamo dimostrargli il nostro amore. Osserviamo i suoi comandamenti.
Quindi, come possiamo conoscere il cuore di qualcuno? Come possiamo sapere se ha davvero un cuore che desidera seguire Cristo? Come possiamo sapere se lo ama davvero? Dobbiamo osservare se sta obbedendo ai comandamenti di Cristo. Sta dimostrando amore per lui mediante l’ubbidienza? Questo è un buon primo passo per capire se questa persona desidera veramente conoscere Gesù sempre di più e se ha davvero il desiderio di amarlo sinceramente. Non solo godere dei benefici di conoscerlo, ma conoscerlo davvero. Osservano i comandamenti di Cristo? Allora possiamo vedere che il loro cuore è rivolto ad amare Cristo.
Gesù insegnò anche ai suoi discepoli, e a molti altri, queste semplici verità:
Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l’albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni.
Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Li riconoscerete dunque dai loro frutti.
Non chiunque mi dice: “Signore, Signore!” entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?” Allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!”
Matteo 7:15-23
Vogliamo sapere che tipo di cuore ha una persona? Possiamo vederlo attraverso il frutto che produce.
Ho un amico che mi diceva spesso questa frase: “Le radici producono frutti.” Cosa intendeva dire? Voleva dire che le cose più profonde dentro di noi produrranno il frutto che vediamo. Un melo, se ha radici ben piantate in un buon terreno e viene ben nutrito, produrrà buone mele.
Allo stesso modo, quando guardiamo alle persone in cui desideriamo investire, dobbiamo guardare e vedere il frutto che stanno già producendo. Potrebbe essere che le persone in cui vogliamo investire stiano producendo frutto, ma potrebbe non essere il frutto che Dio vuole da noi. Dio ci ha chiamati a produrre il frutto dello Spirito Santo e a fare discepoli di Cristo. È questo ciò che sta accadendo? È questo il frutto che viene prodotto dalle persone con cui ci stiamo connettendo? Anche se la loro visione potrebbe essere ampliata… o i loro metodi migliorati, vediamo che si stanno facendo discepoli? Se sì, allora possiamo conoscere il loro cuore (le radici) attraverso il frutto che stanno producendo.
Dunque, dobbiamo assicurarci di non guardare all’apparenza esteriore. Non dobbiamo lasciarci ingannare perché vediamo una persona che il mondo considera di successo… o, per inciso, anche una persona che la chiesa considera di successo. No, invece, dobbiamo cercare coloro che stanno producendo il frutto che Dio ci ha chiamati a produrre, e in questo modo saremo in grado di vedere il loro cuore, guardando a ciò che è dentro di loro attraverso ciò che viene prodotto esteriormente.