Ci sono due cose inevitabili nella vita per tutti: la morte e le tasse.
Anche se non posso dire di essere un grande fan delle tasse, metterò da parte quella conversazione per ora e, basandomi sulla mia lettura di Romani 6 di questa mattina, vorrei riflettere e condividere alcuni pensieri in particolare sulla morte.
O meglio, su ciò che accade dopo la morte.
Alcune persone credono che tutto finisca lì. Una volta morti fisicamente, è tutto finito. Si svanisce nel nulla, ed è la fine.
Ma noi crediamo che ci sia molto di più. Molto di più. In effetti, quella non è affatto la fine, bensì l’inizio di una vita eterna che è già iniziata. Sì, moriremo fisicamente, proprio come dice quel vecchio detto. Nessuno può evitarlo.
In realtà, la nostra vita eterna in Cristo non inizia al momento della morte. Paolo dice invece che siamo battezzati nella morte di Gesù e risuscitati a vita con lui. Cosa significa questo?
Significa che la vita eterna, una vita vissuta per Dio, davanti a Dio, per la sua gloria, inizia ora. Nel momento in cui siamo battezzati e risorgiamo dall’acqua. Nel momento in cui riceviamo lo Spirito Santo. È lì che inizia la vita eterna, ed è lì che siamo risuscitati a una vita eterna, una vita che non avrà fine.
Pertanto, non c’è bisogno di pensare che dobbiamo aspettare la nostra morte fisica per iniziare a vivere la vita eterna. Non ce n’è bisogno, perché la nostra vita eterna è già cominciata. Sì, arriverà il momento in cui passeremo dal fisico allo spirituale, ma lo spirituale è già iniziato. Siamo già vivi in Cristo!
Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui, sapendo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Poiché il suo morire fu un morire al peccato, una volta per sempre; ma il suo vivere è un vivere a Dio.
Romani 6:8-10
Allo stesso modo in cui Cristo è risorto dai morti, Dio ha reso vivi anche i nostri spiriti donandoci lo Spirito Santo. Donandoci lo Spirito Santo, abbiamo sperimentato una risurrezione, una nuova vita in Cristo. Così, come la morte non ha più potere su Cristo, non ha più potere nemmeno su di noi.
E ci sono molte implicazioni di questa verità, di questa nuova realtà in cui viviamo.
Cosa faremmo se vivessimo come se non temessimo la morte? Cosa saremmo disposti a sacrificare ora, affinché non solo noi, ma anche molti altri possano vivere per sempre? Come vivrei se non fossi più schiavo delle conseguenze della morte? Cosa cambierebbe?
È difficile per noi comprendere davvero le risposte a queste domande. La morte è una realtà fisica nel nostro mondo che, a meno dell’intervento di Dio nella nostra vita, ha effetti drammatici su come viviamo.
Ma è Dio che ci ha dato la vita, e la vita che lui dona è una realtà anche per chi ripone la propria fede in Cristo. Questa realtà dovrebbe avere un impatto altrettanto drammatico sul nostro modo di vivere. Questi effetti diventeranno davvero realtà nella nostra vita? Oppure continueremo semplicemente a vivere secondo ciò che vediamo, considerando solo la vita e la morte fisica che sperimentiamo oggi?