L’apostolo Paolo e la chiesa di Corinto si erano evidentemente scambiati lettere più volte, e i Corinzi, purtroppo, sembrano avere una prospettiva piuttosto contraria su come dovrebbero affrontare certi argomenti – diciamo – più sensibili.

Ad esempio, a un certo punto i Corinzi scrissero a Paolo dicendo: “Noi tutti possediamo conoscenza.”

Cosa stanno dicendo?

Sembra che i Corinzi stiano dicendo a Paolo che sanno ciò che lui sa. Comprendono ciò che è stato scritto. Stanno affermando di avere la stessa conoscenza delle Scritture che ha Paolo, il che, con ogni probabilità, è vero.

In breve, sembra che stiano dicendo che conoscono i loro diritti. Hanno il diritto, in questo caso, di mangiare cibo, in particolare carne, che è stata sacrificata agli idoli. Perché? Perché un idolo è nulla. Non esiste alcun dio reale in quell’idolo, quindi qualsiasi cibo sacrificato a quell’idolo non è in realtà un vero sacrificio.

Ma Paolo risponde ai Corinzi spiegando che è richiesta qualcosa in più. Non basta che i Corinzi conoscano i loro diritti. Non basta che conoscano la legge. Devono comprendere, all’interno dei confini della legge, come possono amare le altre persone in modo tale che esse possano arrivare a conoscere Cristo. Devono sapere come fare questo senza mettere ostacoli davanti agli altri, impedendo loro di avvicinarsi pienamente a Gesù e di donarsi a Lui.

Quanto alle carni sacrificate agli idoli, sappiamo che tutti abbiamo conoscenza. La conoscenza gonfia, ma l’amore edifica. Se qualcuno pensa di conoscere qualcosa, non sa ancora come si deve conoscere; ma se qualcuno ama Dio, è conosciuto da lui.

1 Corinzi 8:1-3

Pur essendo corretti da un punto di vista legale e spirituale, coloro che nella chiesa di Corinto mangiano la carne sacrificata agli idoli, secondo Paolo, stanno comunque agendo in modo sbagliato dal punto di vista dell’amore. Le loro azioni, pur basandosi su una giusta comprensione, stanno in realtà impedendo ad altre persone di conoscere Cristo, perché per queste persone appare completamente sbagliato.

Quella carne è stata sacrificata a un altro dio. Come possono mangiarla? Questo è ciò che fanno i pagani!

Paolo spiega che questa è la prospettiva di coloro che stanno considerando di seguire Cristo, ma poi vedono i cristiani di Corinto mangiare questa carne e ne rimangono scandalizzati, o, come dice Paolo, questa diventa per loro un ostacolo e la loro giovane fede viene distrutta.

La loro fede è distrutta perché i Corinzi hanno sbagliato a mangiare la carne? No, non hanno sbagliato nella loro comprensione. Non hanno sbagliato nella loro conoscenza. Hanno sbagliato nel loro amore per gli altri.

Sapevano che ci sarebbe stata controversia nel mangiare quella carne. Sapevano che era una questione significativa nel loro tempo. Eppure, siccome sapevano di avere ragione – o siccome sapevano di avere il “diritto” di farlo – lo hanno fatto comunque. E lo hanno fatto pur sapendo che altri si sarebbero allontanati da Cristo.

Paolo spiega, però, che se qualcuno dovesse allontanarsi da Cristo a causa della carne che lui mangia, allora non la mangerebbe mai più! Il punto importante non è avere ragione o poter esercitare i propri diritti. Il punto importante è invece mostrare amore agli altri affinché possano conoscere Gesù!

Ovviamente, ci sono verità fondamentali sulle quali non possiamo scendere a compromessi. Non possiamo rimuovere le fondamenta della nostra fede per accontentare coloro che non credono in essa.

Ma ci sono molti aspetti della nostra fede che sono secondari e che, a causa della conoscenza che abbiamo acquisito, sono diventati primari nella nostra mente, al punto che la nostra insistenza nell’essere nel giusto, nel poter fare una cosa o nell’insistere sul fatto che non possiamo farla, diventa un ostacolo per gli altri nel seguire Cristo.

Ecco, a mio parere, un esempio un po’ sciocco:

Ho sentito dire che i cristiani non possono avere tatuaggi. Ho anche sentito dire che i cristiani possono avere tatuaggi. Comprendo le argomentazioni di chi sostiene una posizione o l’altra. Ma sei così sicuro della tua posizione – a favore o contro – da essere disposto a litigare su questo argomento, rischiando che qualcuno interrompa la relazione con te, o, come ho effettivamente visto accadere, che si allontani da Cristo?

Ci sono diversi esempi che potremmo fare su questo tema, ma credo che Paolo, in questo caso, direbbe che se, facendosi un tatuaggio, facesse inciampare un’altra persona, allora non se lo farebbe mai. D’altra parte, se criticare qualcuno per essersi fatto un tatuaggio potesse farlo allontanare dalla sua relazione con Cristo, credo che Paolo eviterebbe di esprimere quella critica, comprendendo che ci sono punti di vista diversi su questo argomento e che per alcune persone si tratta di una questione significativa.

Dobbiamo essere attenti con la nostra conoscenza, affinché non ci gonfi d’orgoglio, ma camminare invece nell’amore, edificandoci l’un l’altro affinché ciascuno conosca Cristo e cresca in Lui.

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