Poi tutta la comunità dei figli d’Israele si radunò a Silo, dove montarono la tenda di convegno.
Giosuè 18:1
Man mano che gli Israeliti conquistavano Canaan, la terra promessa, e successivamente dividevano tra loro la terra conquistata dai popoli che la abitavano, una zona fu riservata per collocarvi la tenda del convegno, il tabernacolo, dove gli Israeliti si recavano per adorare Dio offrendo sacrifici, come Dio aveva comandato loro.
Il tabernacolo rimase lì per più di 300 anni — secondo la tradizione rabbinica riportata nel Talmud, vi rimase per 369 anni — e fu poi successivamente distrutto, probabilmente dai Filistei. Silo divenne un monito contro la disobbedienza e l’adorazione di altri dèi. Ecco cosa disse il profeta Geremia riguardo a Silo:
Andate al mio luogo che era a Silo, dove una volta avevo messo il mio nome, e guardate come l’ho trattato, a causa della malvagità del mio popolo d’Israele.
Ora, poiché avete commesso tutte queste cose”, dice il SIGNORE, “poiché vi ho parlato, parlato fin dal mattino, e voi non avete dato ascolto, poiché vi ho chiamati e voi non avete risposto, io tratterò questa casa, sulla quale è invocato il mio nome e nella quale riponete la vostra fiducia, e il luogo che ho dato a voi e ai vostri padri, come ho trattato Silo: vi caccerò dalla mia presenza, come ho cacciato tutti i vostri fratelli, tutta la discendenza di Efraim”.
Geremia 7:12-15
E anche nei Salmi si legge:
Abbandonò il tabernacolo di Silo,
Salmo 78:60-64
la tenda in cui aveva abitato fra gli uomini;
lasciò condurre la sua forza in schiavitù
e lasciò cadere la sua gloria in mano al nemico.
Abbandonò il suo popolo alla spada
e si adirò contro la sua eredità.
Il fuoco consumò i loro giovani
e le loro vergini non ebbero canto nuziale.
I loro sacerdoti caddero di spada
e le loro vedove non fecero lamento.
Il popolo d’Israele era stato infedele a Dio. Si era allontanato da Lui, sia con la disobbedienza e il peccato, sia adorando gli dèi delle popolazioni vicine. Dio, quindi, permise che il popolo fosse distrutto, che il luogo del suo culto fosse distrutto, e persino che l’arca, che conteneva il ricordo del patto con il suo popolo, fosse distrutta. Tutto fu perduto a causa della disobbedienza degli Israeliti.
Tuttavia, c’è un altro riferimento alla parola “Silo” nella Bibbia. Non è chiaro, e in effetti in alcune traduzioni della Bibbia non è nemmeno reso come “Silo”. Ecco il riferimento, dal libro della Genesi:
Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né sarà allontanato il bastone del comando dai suoi piedi, finché venga colui al quale esso appartiene e a cui ubbidiranno i popoli.
Genesi 49:10
Questo si trova nel mezzo della benedizione che Giacobbe diede ai suoi figli poco prima di morire. In questo versetto, la parte tradotta come “colui al quale esso appartiene” è, nell’ebraico originale, la parola “shiloh”. Potrebbe quindi essere tradotto come “finché venga shiloh” (o “silo” in italiano), rendendolo, in quel contesto, un termine messianico.
La parola “Silo”, in questo caso, si riferisce a colui che possiederà lo scettro, uno strumento regale con il quale governerà.
Il Messia verrà per regnare sul suo popolo e su tutta la terra. È detto che “a lui ubbidiranno i popoli”. Questo “Silo” regnerà dunque sull’intera terra.
E questo “Silo” verrà dalla tribù di Giuda, esattamente come Gesù, sia attraverso sua madre Maria che suo padre legale Giuseppe. Questo “Silo”, infatti, è una profezia del Cristo venturo, che verrà per salvare il suo popolo e regnare su tutte le genti della terra.