Paolo stava affrontando una situazione difficile a Corinto. In realtà, c’erano diverse situazioni difficili, che andavano dall’incesto alle cause legali tra i credenti, dall’immoralità sessuale a domande significative su se fosse meglio sposarsi o rimanere single, dal consumo di cibi sacrificati agli idoli alla questione se una donna dovesse coprirsi il capo in chiesa.
Una domanda, un problema dopo l’altro, Paolo affrontò mentre scriveva alla chiesa di Corinto.
Tuttavia, il primo problema che affrontò fu la divisione nella chiesa. Alcuni dicevano di seguire Paolo, altri dicevano di seguire Apollo, altri ancora Pietro. E alcuni affermavano di seguire solo Cristo. Le persone si stavano allineando con i vari leader che erano passati per Corinto per insegnare loro, o che conoscevano grazie ai messaggi trasmessi da questi insegnanti.
In realtà, questi problemi non sono diversi da quelli che vediamo oggi. Spesso le chiese si dividono a causa di personalità forti che creano divisioni tra i fedeli. Spesso queste personalità cercano una forma di autorità o potere da esercitare sugli altri, causando così spaccature, con gruppi di persone che scelgono di seguire un leader piuttosto che un altro.
Questa è una situazione simile a quella di Corinto, con una differenza fondamentale: Paolo e gli altri insegnanti non cercavano di costruire il proprio potere. No, Paolo insisteva sul fatto che il suo unico messaggio era far conoscere Cristo crocifisso. Questo era il messaggio. Questo era tutto ciò che portava. Questa era la saggezza che poteva offrire.
Ma Paolo sottolinea che il suo messaggio, dal punto di vista dei “maturi”, cioè dei governanti di quell’epoca, non sembrava affatto saggio. Anzi, sembrava solo una follia.
Il tuo messaggio riguarda un uomo che è stato ucciso?
Il tuo messaggio è dire alla gente di seguire qualcuno che sembra aver fallito?
Ma Paolo evidenzia che c’è una differenza significativa tra la saggezza di Dio e la saggezza degli uomini:
*”Tuttavia, parliamo di sapienza fra i maturi, ma di una sapienza non di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che stanno per essere annientati; ma annunciamo la sapienza di Dio, misteriosa e nascosta, che Dio aveva prima dei secoli predestinata a nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma, come sta scritto:
Tuttavia a quelli tra di voi che sono maturi esponiamo una sapienza, però non una sapienza di questo mondo né dei dominatori di questo mondo, i quali stanno per essere annientati; ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa e nascosta, che Dio aveva prima dei secoli predestinata a nostra gloria e che nessuno dei dominatori di questo mondo ha conosciuta; perché, se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma com’è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano». A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito
1 Corinzi 2:6-10
La saggezza umana porta a seguire coloro che sembrano avere successo secondo i criteri del mondo. Coloro che hanno accumulato ricchezza e potere. Coloro che hanno ottenuto fama. Eppure, come dice Paolo, tutto questo è destinato a svanire. Il potere e il successo di questo mondo non sono nulla. Siamo qui solo per un breve momento, e poi ce ne andiamo.
Sappiamo istintivamente che questa è la verità. Sappiamo che la morte è inevitabile. Sappiamo che la nostra vita è temporanea, eppure siamo continuamente attratti dal fascino della ricchezza, del potere e della fama. Attraverso questi valori del mondo possiamo ottenere un senso di importanza. Altri ci esalteranno. Altri ci glorificheranno. Anche se solo per un breve periodo, riceveremo gloria e onore, anche se solo tra persone che, come noi, saranno qui per poco tempo.
Paolo, però, afferma che il suo messaggio non si basa sulla saggezza di questo mondo. Il suo messaggio si basa sulla saggezza di Dio, e la saggezza di Dio parla di Cristo crocifisso. E perché questo dovrebbe essere considerato saggezza, e addirittura la saggezza di Dio? Perché è eterna.
Ponendo la nostra fede nella saggezza di Dio, ponendo la nostra fede in Cristo crocifisso, riponiamo la nostra fiducia in qualcosa che durerà per sempre. La gloria a cui partecipiamo non è una gloria temporanea. È una gloria eterna, perché appartiene a colui che è eterno: Gesù Cristo stesso. Invece di cercare la gloria per noi stessi, diamo gloria a lui e partecipiamo alla sua gioia e alla sua gloria, perché attraverso la sua morte e risurrezione ci è concesso di entrare nel suo regno e vivere con lui per sempre. La morte fisica non ha potere su di noi, perché vivremo in eterno, glorificando il Re per sempre.
Questa è la saggezza di Dio. Non viviamo per l’oggi. Viviamo per l’eternità. E questo è il messaggio di saggezza che Paolo portò alla chiesa di Corinto e che ancora oggi portiamo nel nostro tempo.